Grandi personaggi della storia di Acqui apprezzati a livello nazionale e internazionale, determinanti nella storia locale ma anche  dell’Italia sono rappresentati e ricordati in diversi angoli della città, ma anche nelle vie e le piazze intitolate a loro.
 

San Guido (Melazzo, 1004 – Acqui 1070)
Nato da famiglia signorile, studiò a Bologna; al suo ritorno il Vescovo di Acqui, Dudone lo invitò a scegliere la via del sacerdozio e nel 1034 venne scelto quale suo successore. A lui si deve il completamento della cattedrale, che consacrò l’11 novembre 1067 dedicandola a Maria Assunta. Destinò il patrimonio famigliare alle molteplici necessità della chiesa acquese. Fondò il monastero femminile di Santa Maria in campis e potenziò con cospicue donazioni alla locale abbazia di San Pietro. Fu interprete della riforma gregoriana che attuò in tutta la diocesi.
 

Ginevra Giovanna Maria Scatilazzi (XVI sec.)
Figlia del Dottor Bartolomeo Scatilazzi, si dedicò allo studio del latino dell’eloquenza e delle leggi canoniche. L’8 maggio del 1538 rivolse un pubblico saluto al Papa Paolo IIIdurante la sua sosta ad Acqui. Il Papa ammirò e lodò la facondia di Ginevra tanto da serbare ricordo del suo soggiorno con queste parole: Aquis tria mirabilia vidi: Aquas bullentes, herbas circa eas virentes et mulierem sapientem.
 

Giuseppe Saracco (Bistagno, 1821 – 1907)
Laureatosi in giurisprudenza a Torino, fu eletto al Parlamento subalpino per la prima volta nel 1851. Nel 1865 fu nominato Senatore del Regno d’Italia. Assunse incarichi di governo e infine la presidenza del Consiglio. Nel 1887 fu ministro dei Lavori Pubblici, nel 1898 divenne presidente del Senato e nel 1900 presidente del Consiglio. Si dice di lui che “fu re per un giorno” in quanto, in virtù della sua carica, assunse tutti i poteri, anche quelli spettanti al sovrano, dopo il regicidio di Monza il 29 luglio 1900.
Fu anche sindaco di Acqui per due lunghi periodi, dal 1858 al 1867 e dal 1872 al 1889.
Tra le iniziative da lui promosse ricordiamo la riattivazione ed il potenziamento degli stabilimenti termali, la fondazione del l’Asilo infantile, la creazione della Banca Popolare di Acqui, la realizzazione del nuovo ospedale e dell’edificio delle scuole elementari. Grazie alla sua influenza vennero completati i collegamenti ferroviari per Savona, Genova ed Asti.

Scheda del senatore da Senato.it

 


Giacomo Bove (Maranzana, 1852 – Verona 1887)
Entrato giovanissimo in Marina si distinse nel 1873-74 nella crociera della Governolo nelle acque dell’Estremo Oriente. Nel 1878 rappresentò l’Italia nella spedizione Nordenskjold, volta a compiere il passaggio di NE, con la nave Vega. Al ritorno si propose di preparare una spedizione polare alla calotta antartica che venne realizzata nel 1881 grazie al governo argentino. Raggiunta la Patagonia dopo una minuta e fruttuosa esplorazione dell’Isola degli Stati il 31 maggio 1882 la goletta San Josè naufragò al largo della Terra del Fuoco. Nel 1883-84 compì un viaggio nel territorio argentino di Misiones, raggiungendo le grandi cascate del Guayra e dell’Iguassù. Risalì in seguito (1886) il Congo sino alle Cascate di Stanley. Una grave malattia, contratta in Africa, lo portò tragicamente alla morte.

Associazione Culturale – Giacomo Bove


Maggiorino Ferraris (Acqui, 1856 – Roma 1929)
Più volte deputato, dal novembre 1913 fu senatore del regno, ministro delle Poste e telegrafi dal 1893 al 1896.
Durante un cinquantennio il Ferraris, sia sulle riviste, sia nelle assemblee parlamentari, svolse larghissima attività specialmente nel campo economico e finanziario. Tutti i problemi della vita italiana studiò coscenziosamente, conducendo inchieste personali anche all’estero, nella Nuova Antologia, della quale tenne la direzione dal luglio 1897 all’aprile 1926. I suoi scritti trattano delle questioni del lavoro, dei pubblici servizi, particolarmente delle comunicazioni; dell’agricoltura, specie nel Mezzogiorno; delle abitazioni economiche e della scuola popolare.

Scheda del Senatore da Senato.it


Guido Ivaldi, Viganò
(Acqui, 1900 – San Dalmazzo di Tenda 1944)
Comandante partigiano, torturato e fucilato il 6 luglio 1944.
 

Luigi Facelli (Acqui, 1898 – 1991)

Nell’atletica leggera è stato il primo grande esponente dell’ostacolismo italiano sulla distanza dei 400 metri. Conquista il titolo italiano ed è detentore del primato nazionale per 27 anni, dal 1923 al 1950.
Nel 1929 eguaglia il primato europeo, con la maglia della nazionale partecipa a quattro Olimpiadi.
Memorabili sono stati i suoi duelli con Lord Burghley grande ostacolista britannico campione olimpici ad Amsterdam. Il “Lord” e “l’operaio” si sfidarono in pista ben 11 volte con un bilancio favorevole all’acquese 6 vittorie a 5.
Ricordiamo che l’acquese è sempre stato territorio fertile per sportivi ad alto livello, dall’ex pugile campione olimpico Franco Musso, al tennista Cristiano Caratti, al calciatore Enzo Biato, al cestista Riccardo Caneva.

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