Acqui fin dalle origini ha come elemento dominante nel proprio destino l’acqua: quella fumante, s’intende, ricca di proprietà terapeutiche, che sgorga nel centro della città e di là del Bormida, ai piedi di Monte Stregone

FONTE "BOLLENTE" 75 °

Conosciuta e utilizzata nelle Terme del centro abitato fin dall’Epoca romana, costituisce tuttora la fonte di maggior impiego negli Stabilimenti di cura acquesi. E’ ipertermale, per l’elevata temperatura che sfiora alla scaturigine i 75°C; ha un alto contenuto minerale, per cui il suo Residuo fisso a 180°C è di 2.200 mg/litro; per la composizione chimica è definita dalla classificazione di Marotta e Sica come acqua sulfureo-salsobromojodica. Presenta una quota significativa di solfati. Si usa principalmente nella terapia di affezioni di pertinenza reumatologica, ortopedica, otorinolaringojatrica, pneumologica, angiologica e ginecologica. Può servire non di meno in dermatologia e in gastroenterologia, oltre che in medicina estetica.

FONTE "LAGO DELLE SORGENTI" 50°

Sono molteplici emergenze di acqua termale che si raccolgono in due bacini, di cui il maggiore denomina le fonti. Probabilmente conosciute in Epoca romana, erano sicuramente utilizzate all’inizio del Trecento in rapporto all’associata presenza di fanghi terapeutici sul fondo dei laghi.Si tratta di acqua ipertermale, anche se la temperatura del lago maggiore è di circa 50°C, quindi minore rispetto alla “Bollente”; il contenuto minerale è alto, circa 2.500 mg/litro; chimicamente è anch’essa classificata sulfureo-salsobromojodica e presenta una quota significativa di solfati. Ha le medesime indicazioni e, quindi, impieghi terapeutici della “Bollente”.

FONTE "ACQUA MARCIA" 19°

Scoperta nella seconda metà del Settecento è stata originariamente utilizzata per bagni all’interno dello Stabilimento “Antiche Terme”, mentre nei decenni passati e, recentemente, anche se in modo saltuario, il suo prevalente impiego è stato per trattamenti inalatori in virtù del suo elevato contenuto di solfuri – H2S 38 mg/litro -. Ha una portata decisamente minore rispetto alle altre fonti ed è un’acqua fredda, sgorgando a circa 19°C; ha un alto contenuto minerale, con Residuo fisso a 180°C di 2.570 mg/litro, ed è classificata sulfureo-salsobromojodica. Non presenta pressoché solfati perché, in rapporto al differente percorso di risalita rispetto alle altre acque, staziona in un bacino secondario posto a circa 1.000 metri di profondità dove perde temperatura e dove i solfobatteri operano una riduzione dei solfati in solfuri. Al momento, per carenza impiantistica, non è usata costantemente per terapie, nonostante il suo alto tenore di solfuri costituisca un’indicazione ottimale per cure inalatorie e, in secondo luogo, dermatologiche.

 

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