Grandi personaggi della storia locale, artisti apprezzati a livello nazionale e internazionale, eroi della patria il cui impegno e sacrificio sono stati determinanti nella storia di Acqui  ma anche dell’Italia sono rappresentati e ricordati in diversi angoli della città. Un invito a ripercorrere la storia anche attraverso i suoi “testimoni del tempo“.

MONUMENTO BRONZEO A GIUSEPPE SARACCO

E’ un doveroso omaggio della città a questo grande Statista e Sindaco, a cui Acqui deve tanto. Sorge nel bel giardino prospiciente Piazza Italia. E’ opera del grande scultore Giulio Monteverde, nativo di Bistagno come il Saracco.

MONUMENTO A VITTORIO EMANUELE II

Precedentemente collocato nella odierna Piazza Italia (prima Piazza Vittorio), poi in piazzetta Levi, davanti al municipio e ora è ricollocato dal 1995 in Piazza Italia e restaurato degnamente (opera di De Ambrogio Borgi).

GRUPPO DEL "FIGLIOL PRODIGO"

Statua in bronzo, capolavoro di Arturo Martini (1926) situata nel giardino della casa di riposo “Ottolenghi” in via Verdi.

Arturo Martini (Treviso 1889- Milano 1947) è stato uno scultore italiano le cui figure umane sono tra gli emblemi del Novecento in Italia: fu in scultura il banditore e l’interprete di questo mito umanistico.
Dopo essersi formato a Treviso e Venezia come orafo e ceramista, ebbe contatti con la cultura europea (studiò per qualche anno a Monaco e fu a Parigi nel 1911), ma restò sempre legato a forme di espressione tradizionali. In questo senso la sua esperienza futurista nel 1913 resta una breve, seppure interessante, parentesi.
Negli anni venti, aderendo a valori plastici, superò il naturalismo ottocentesco riscoprendo e facendo rivivere la solenne umanità della nostra scultura antica.
Martini fu artista ricchissimo, che si espresse con altrettanto vigore nel legno e nella pietra, nella creta e nel bronzo.

 

STATUA "LA DANZATRICE"

Opera di Sergio Unia, artista piemontese. "La danzatrice" si può ammirare presso il giardino del Comune di Acqui in Piazza Levi, qui collocata nel settembre del 1978. Risale infatti all'estate di quell'anno una mostra del giovane Unia nel Salone delle Terme che colpì così positivamente il Sindaco di allora, Avv. Raffaello Salvatore, tanto da incoraggiare l'acquisto di un'opera da parte del Comune.

TORRE DELL'OROLOGIO

A sinistra della fontana della Bollente vi è la Torre Civica dell’orologio , torre detta “senza fondamenta”, perché si appoggia sulle case adiacenti.

MONUMENTI AI CADUTI DELLA GUERRA 1915-18

E’ posto in una bella posizione, sempre nei nostri splendidi Giardini Pubblici davanti al piazzale della stazione ferroviaria. E’ opera rimarchevole di P. Canonica e riporta in rilievo il famoso “Bollettino della Vittoria” del Maresciallo Diaz. Venne inaugurato alla presenza dell’allora Principe di Piemonte Umberto di Savoia.

MONUMENTO AL PARTIGIANO ED ALLA RESISTENZA

Monumento voluto dall’amministrazione municipale e dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, realizzato dal maestro Ferrari, è stato inaugurato nel 1975 dall’allora sindaco R. Salvatore. L’epigrafe racchiude i valori e gli ideali di libertà, democrazia, pace e uguaglianza, fondamento della nostra carta costituzionale, per i quali milioni di uomini e donne in tutta Europa hanno lottato e donato il bene supremo della vita.

E’ in forma di stele originale, collocato nei giardini pubblici vicino al Liceo Classico, in corso Bagni.

Riporta, ripetuto in otto idiomi, la celebre frase di Calamandrei “Oggi e sempre resistenza”

MONUMENTO AI CADUTI DELLA DIVISIONE ACQUI A CEFALONIA

Ricorda doverosamente l’olocausto a Cefalonia (Grecia), dei 10.000 soldati della “Divisione Acqui”, che scrissero in quella grande tetra isola, la pagina forse più gloriosa e dolorosa dell’ultima guerra, ad armistizio già firmato, fedeli al dovere ed alla patria lontana, che allora li aveva abbandonati al loro destino ed alla loro fierezza, ed oggi li ha quasi dimenticati. Sorge lungo la passeggiata Senatore Giacomo Piola in Corso Bagni, è opera dello scultore Begonzi.

 

MONUMENTO A GIACOMO BOVE

Sorge all’inizio dei giardini della stazione, in via Alessandria. Giacomo Bove era un ufficiale della Marina italiana, esploratore artico, nativo di Maranzana. A bordo della Vega esplorò con Nordenskold (naturalista ed esploratore svedese) il Mar Glaciale Artico. Nato nel 1859, si uccise a Verona nel 1887. Il monumento è opera di Eugenio Barone raffigura la terribile lotta contro le tempeste nordiche.

MONUMENTO AL MARINAIO

Il monumento è espressivo e di significato. E’ stato ideato dall’avv. Raffaele Salvatore.

MONUMENTO BRONZEO AI CADUTI DEL 23° REGGIMENTO di ARTIGLIERIA da CAMPAGNA

Ideato da Gianni Remuzzi, è ubicato nell'androne dell’ex Caserma Cesare Battisti, via Roma.

E’ tra i primi lavori di Remuzzi: la lapide commemorativa fa da sfondo al rilievo bronzeo posto al centro. La figura di un fante nudo, con daga nella mano destra, sorretto da una figura alata, ricorda il sacrificio di quanti sono elencati nell’epigrafe. Leggendo attentamente questo monumento ne scopriamo la sua particolarità. Rientra nella categoria dei gruppi figurativi, con la rappresentazione del soldato, della figura consolatoria e delle simbologie floreali.
Testo, descrizione a cura di Lionello-Archetti-Maestri e Patti Uccelli

Del medesimo scultore si possono ammirare in Acqui (eseguite durante la sua permanenza in città) le seguenti sculture:

PALAZZO TIMOSSI - sculture in altorilievo, facciata interna, via Garibaldi 68 (palazzo privato)

La facciata si presenta come una pagina illustrata a cielo aperto, dedicata ironicamente al mito di Dioniso, certamente frutto di una stretta collaborazione, intorno al 1925, tra artista e committente e su spirazione dell’opera di Archiloco, il trasgressivo e anticonformista poeta satirico, vissuto tra il 680 e 645 a.C., che cantava “Io so intonare il bel canto di Dionsio Signore, il ditirambo, quando nell’animo sono folgorato dal vino”.
Al pari dell’iconografia vascolare la scena si svolge attraverso una composizione lineare di figure, rese dal Remuzzi realisticamente e vigorosamente che racconta di Zeus ed Hermes, il più burlone e umano tra gli dei olimpici, di Demetra e Dionisio. Tutti i personaggi sono ritratti stanti o seduti su capitelli come balconi vegetali, composti da grappoli d’uva e tralci di vite da cui emergono mani e volti ebbri e sorridenti di satiri.

Testo, descrizione a cura di Lionello-Archetti-Maestri e Patti Uccelli

STATUA DEL SACRO CUORE - scultura bronzea del Seminario Maggiore, piazza Duomo 4

Realizzata intorno al 1925 su commissione e indicazione del canonico Alessandro Thea, la statua del Sacro Cuore presenta alcune particolarità che la differenziano dall’iconografia tradizionale derivata dalla tela di Pompeo Batoni del 1767 per la chiesa del Gesù di Roma: il cuore, cinto dalla corona di spine e sormontato dalla croce, è nella mano sinistra e sprigiona luce. Le braccia aperte e le mani col dorso verso l'alto, il corpo lievemente piegato e il piede destro avanzato rendono la figura in equilibrio precario, cosicché il Cristo sembra sorretto da mani invisibili, solo il pesante drappo trattiene nell'insieme al piedistallo.

Testo, descrizione a cura di Lionello-Archetti-Maestri e Patti Uccelli

MONUMENTO IN ONORE DEL CARABINIERE

Fontana ubicata in corso Dante, al centro un blocco di pietra che i ragazzi hanno scolpito dei solchi da cui, idealmente, scorre il sangue versato da chi, nel corso degli anni, ha deciso di mettere la propria vita al servizio della pace e della cittadinanza.

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