I Brentau – un mestiere nato al di fuori da ogni professione, poiché solo ad Acqui T. poteva essere esercitato per il dono dell’acqua calda che madre natura ha fornito la città. È la storia di portatori di acqua della Bollente alle famiglie acquesi, di “artigiani” che si distinsero per fantasia, intraprendenza, sacrificio in un tempo in cui il benessere era un miraggio da conquistare con fatica e sudore. Sembra una leggenda, ma sino agli albori degli anni Cinquanta, questi «artigiani dell’acqua calda» hanno lavorato  in piazza  Bollente. esercitavano un mestiere tipico e unico per la città di Acqui; erano i portatori dell’acqua della Bollente.

Il “Brentau” con la sua “Brenta”, un contenitore in lamiera zincata, portava 50 litri di acqua calda sulle spalle che consegnava presso le case della città. Era una fonte di vita per chi esercitava questa attività ed un  servizio  a favore di chi, al proprio domicilio, riceveva l’acqua proveniente dalla fonte dalle «due bocche»  quando ancora non c’erano i boiler e gli impianti di riscaldamento centralizzati. Il suo ferro del mestiere era la brenta, da cui il deriva «brentau»,  non di legno come quella usata dai brentatori nelle cantine dove si produceva vino, ma di lamiera zincata. Conteneva 50 litri di acqua ed era a forma di cono rovesciato. Il cliente pretendeva che l’acqua contenuta fosse a broca, cioè, nella traduzione dal dialetto, “a chiodo”. Infatti, la testa di un chiodo era fissata alla sommità della brenta per segnare il limite visibile di riferimento dell’esatto quantitativo d’acqua contenuto,  appunto di cinquanta litri.  Le brente usate, di lamiera zincata, sono ormai diventate un pezzo d’antiquariato.

Due sono sopravvissute e ne fanno uso i concorrenti del Palio del Brentau, che ogni anno in ricordo si tiene questa caratteristica gara durante la Festa delle Feste a settembre.

L’ultimo dei brentau era «Caudren», tutti lo conoscevano con questo soprannome, non si sa bene per quale motivo gli era stato affibbiato dagli acquesi. I settantenni, ed oltre, ricordano che il mestiere del brentau era effettuato  anche da una donna: Luisa, che ancora oggi è effigiata su cartoline della città. La gente conosceva i brentau con il nome di battesimo o con un nomignolo. Erano Paolo, Bondi, Stevo, Luisa ed appunto Caudren. Non interessava il cognome o a che famiglia appartenevano. Stazionavano in piazza Bollente in attesa della «posta», ai clienti.

Testo fornito dalla proloco di Acqui T.

E’ possibile acquistare una pubblicazione dettagliata sul Brentau presso le Librerie della città

Per ulteriori informazioni visitare il sito www.prolocoacquiterme.it

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