“Flaneries” in viola! Seguire le sfumature dei campi di lavanda nel Monferrato, diviene in queste prime settimane post lockdown, lo spunto di uscite tra colline, borghi, pievi e castelli, a riappropriarsi di momenti di puro benessere per gli occhi e lo spirito.

Bisogno di spazi, di aria, di libertà, di rigenerazione ma anche di bellezza. Questi i sentimenti comuni e prevalenti nelle prime settimane post lockdown, caratterizzati dalle prime uscite da fine settimana o short break, pur nel rispetto di distanziamento e viaggi in sicurezza.  Se poi il momento coincide con eventi particolari legati al ciclo della natura, allora ci si può costruire un girovagare lento ma mirato, in cui su un fil rouge tematico, si scoprono ricchezze e piccole perle di territori, che appagano spirito e corpo.  A un’ora di auto da Torino Milano e Genova, nel Monferrato e ai quattro punti cardinali della provincia di Alessandria, in queste settimane e fino a luglio, questo fil rouge può assumere le cangianti tonalità di blu e viola dei campi di lavanda, la coltivazione che ormai non è più solo appannaggio dei paesi d’oltralpe ma che, con lo svilupparsi dell’intero ciclo – dalla produzione alla trasformazione – anche in Piemonte diviene non solo fattore economico agricolo sostenibile, a coltivazione biologica e biodinamica (pochi sanno che gli olii essenziali vengono esportati proprio in Francia), ma meta turistica vera e propria. E allora, ecco qualche spunto per flaneries in blu che abbiamo volutamente selezionato in tutti gli angoli della provincia, accostando l’occasione del selfie sui campi di lavanda, a spunti di scoperta di borghi, pievi e castelli oltre che naturalmente, di paesaggi rilassanti e fascinosi.

ALTO MONFERRATO ACQUESE : LAVANDA, TORRI E FORMAGGETTE

Siamo nella parte sud occidentale della provincia, nell’Alto Monferrato acquese, sulla dorsale che divide la Val Bormida dalla Valle dell’Erro, già vicinissimi al confine ligure, di cui si avvertono le contaminazioni, nell’architettura dei borghi, nei sapori e anche nell’accento parlato. La zona è quella di Spigno, Ponti, Merana, Castelletto d’Erro, per citare alcuni dei borghi. E, proprio a Castelletto, che i campi di lavanda offrono un colpo d’occhio che incanta, facilmente raggiungibili dal paese, dopo circa un kilometro, seguendo la provinciale in direzione Montechiaro Alto.  Vi si trovano spesso anche ginestre, orchidee selvatiche e una meravigliosa varietà di erbe officinali. Il punto panoramico consigliato per la foto perfetta? Dalla chiesetta di Sant’Anna (che apre solo alla festa della Santa, a luglio) che si affaccia sui campi, oppure dalla torre quadrata del XIII secolo e circondata da alcune rovine delle mura dell’antico castello e da torrette circolari in pietra create anch’esse per scopi militari.  Questa torre costituisce ancora oggi un ottimo punto di osservazione per ammirare sia l’Appennino Ligure che le Langhe, con il vicino comune astigiano di Roccaverano e la sua pregiata formaggetta di capra (la robiola di Roccaverano), la pianura alessandrina e in lontananza il Monviso e alcune vette lombarde.

Ma per chi della lavanda vuole conoscere davvero tutto, anche la sua trasformazione e le sue molteplici declinazioni, vale la pena un salto a SPIGNO, alla cooperativa AGRONATURA (http://agronatura.it), Qui si trasformano erbe officinali e si coordina la trasformazione di tutta la lavanda della provincia conferita dai soci produttori. Agronatura nasce infatti nel 1986 per mettere a sistema la produzione di colture alternative per gli abitanti creando reddito in modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente e coltiva piante officinali seguendo i metodi dell’Agricoltura Biologica e Biodinamica. Quest’ultimo metodo si basa sui principi del filosofo ed esoterista Rudolf Steiner e comprende sistemi sostenibili per la produzione agricola, che rispettino l’ecosistema terrestre includendo l’idea di agricoltura biologica.  Più precisamente grazie ai macchinari della cooperativa si può provvedere alla raccolta della lavanda, ai vari servizi e alla sua distillazione per creare olii essenziali (in gran parte esportati in Francia) e acque profumate per cosmesi e aromaterapia.

Visite su prenotazione e spaccio per acquisto degli olii essenziali e delle acque profumate. Una curiosità: per ottenere una boccetta da dieci millilitri di olio essenziale, occorrono circa due kili di lavanda, pari a cinque metri quadrati di coltura!

Per informazioni sulle altre aree di produzione e dei campi di lavanda in provincia di Alessandria vi invitiamo a cliccare sul seguente link :

https://www.alexala.it/it/monferrato-autentico/Il+Monferrato+si+tinge+di+lilla%3A+sulle+strade+della+lavanda/3ad2839a694bfe65c79db52e7d9f809a/

Testi di Marcello Bono ( ufficio Stampa e relazioni esterne ATL Alexala)